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Per molti medici di tutto il mondo il farmaco generico non è la prima scelta, salvo l'aspetto prezzi. Emerge da un sondaggio  GlobalData su 300 sanitari.

 

 

 

In particolare, secondo lo studio, i più orientati a prescrivere i farmaci di marca sarebbero i medici di Giappone, Spagna e Italia: rispettivamente, il 57%, il 50% e il 45% di essi sceglierebbe sempre il brand se non ci fosse un problema di prezzo, al contrario di quanto accade  nei Paesi anglosassoni, in Francia, in Germania o negli Usa, questi ultimi campioni di prescrizioni unbranded.  

A orientare la diffidenza dei camici bianchi verso i generici sarebbero soprattutto i dubbi sulla composizione dei prodotti senza marca: dal sondaggio Global Data è emerso che oltre il 40% dei medici dei tre Paesi sono convinti della necessità di "ulteriori studi di bioequivalenza per valutare l’idoneità dei farmaci generici".

"La fedeltà al marchio svolge un ruolo cruciale nell’industria farmaceutica e agisce come barriera all’ingresso dei concorrenti una volta scaduta la protezione brevettuale – commenta Urte Jakimaviciute, Senior Director of Market Research at GlobalData –. L’esperienza positiva con i farmaci di marca tende a plasmare le preferenze di medici e pazienti rendendoli più riluttanti a iniziare a usare una nuova alternativa generica”.

“Per aumentare la fiducia nell’efficacia e nell’affidabilità dei farmaci generici – conclude – è necessario colmare il divario di conoscenze. L’educazione dei pazienti e dei medici può portare a un maggiore utilizzo dei generici e a un significativo risparmio economico sia per i malati, sia per i sistemi sanitari”.

Global Data generici

 

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Foto: Antoni Shkraba su Pexels