Il primo biosimilare al mondo è stato introdotto in Europa nel 2006, con l’obiettivo di garantire un migliore accesso ai farmaci biologici ai pazienti europei. In questi anni i biosimilari hanno aumentato significativamente l’accesso a trattamenti con farmaci biologici per milioni di cittadini europei,diventando parte integrante dei sistemi sanitari europei, fino a rappresentare circa il 40% della spesa farmaceutica dell'Unione.
L’Europa rimane leader per consumo e spesa per i farmaci biosimilari, ma la quota percentuale rispetto agli altri Paesi rimane stabile (~ 37%).
Focalizzandoci sui primi 5 Paesi europei Germania e Regno Unito presentano i mercati più grandi in termini di valori, mentre sono i mercati di Spagna e Francia a registrare la crescita maggiore. È infine il mercato italiano a registrare la market share più elevata.
Le aree terapeutiche dove è più consistente la presenza dei biosimilari sono oncologia e immunologia (~50% del mercato)
In questi anni i biosimilari hanno aumentato significativamente l’accesso a trattamenti con farmaci biologici per milioni di cittadini europei, impattando significativamente in termini di risparmio sulla spesa sanitaria dei vari paesi europei, contribuendo, al contempo, anche un deciso miglioramento della qualità di vita e dei pazienti trattati.