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Presentati i risultati di una survey riguardante la conoscenza e l’approccio al farmaco equivalente della popolazione: interviste a pazienti e medici di famiglia

 

 

 

Il 94,5% dei cittadini pugliesi conosce l’esistenza dei farmaci equivalenti: la metà li usa abitualmente mentre l’11,1% lo utilizza solo in caso di prescrizione e il 6,3% è legato fedelmente al farmaco di marca, ritenendo che l’equivalente non abbia la stessa quantità di principio attivo (41,7%) o che non sia altrettanto efficace e sicuro (25%), il 33,3% non intende sostituire la terapia e 25%, infine, preferisce pagare la differenza di prezzo.

Il dato emerge dai risultati della survey riguardante la conoscenza e l’approccio al farmaco equivalente da parte dei cittadini/pazienti, attraverso il punto di vista sia di questi ultimi che dei medici di medicina generale (MMG), realizzata nell’ambito della Campagna “IoEquivalgo” in Puglia. I dati sono stati presentati oggi nel Villaggio “IoEquivalgo”, allestito negli spazi di Villa Romanazzi Carducci a Bari, che ha ospitato la conferenza di chiusura dell’iniziativa.

L’edizione 2022 di “IoEquivalgo” - progetto ideato e promosso dal 2016 da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Egualia ed il patrocinio dell’AIFA - si è concentrata su due regioni del sud Italia: la Puglia e la Sicilia.

Le ragioni per cui “IoEquivalgo” torna al sud sono da ricercarsi nei dati resi noti dall’ultimo Rapporto OsMed in cui si legge che “nel 2020 i farmaci a brevetto scaduto hanno costituito il 67,6% della spesa e l’84,8% dei consumi in regime di assistenza convenzionata di classe A. La quota percentuale dei farmaci equivalenti, ad esclusione di quelli che hanno goduto di copertura brevettuale, ha rappresentato il 20,5% della spesa e il 30,7% dei consumi. La spesa per la compartecipazione per la quota eccedente il prezzo di riferimento dei farmaci a brevetto scaduto (di seguito compartecipazione) è stata pari a 18,07 euro pro capite (circa 1,1 miliardi di euro), rappresentando il 72% della compartecipazione totale del cittadino ed evidenziando un valore pro capite maggiore al Sud e nelle Isole (23,0 euro) rispetto al Centro (19,88) e al Nord (13,88 euro). Da un’analisi di correlazione tra la spesa per compartecipazione e il reddito pro capite regionale risulta che le Regioni a più basso reddito siano quelle che presentano una maggiore compartecipazione.”

Proprio a scandagliare le motivazioni che inducono ancora molti cittadini a optare per il farmaco brand, pagando di tasca propria la differenza di prezzo, e a continuare a fare una corretta informazione di prossimità che tuteli le persone attraverso l’acquisizione di un maggiore empowerment, mirava , ha dato l’avvio all’indagine civica realizzata da Cittadinanzattiva i collaborazione con il Dipartimento per la salute della regione Puglia, i cui risultati denotano il permanere di una scarsa consapevolezza e di una sacca di resistenza tali da richiedere un ulteriore sforzo da parte dei professionisti della salute nel garantire un’informazione corretta capillare e continuativa.

Il 58% dei cittadini intervistati dichiara di richiedere abitualmente la prescrizione del principio attivo o dell’equivalente. Riguardo la consegna dei farmaci a domicilio risulta ancora una volta determinante il ruolo del farmacista nel ricordare al cittadino la propria possibilità di scelta, infatti la metà del campione di cittadini intervistati conferma di venire regolarmente contattato dal farmacista per la consegna a domicilio e che, sempre, in tale occasione gli viene ricordato della possibilità di sostituire il brand con l’equivalente, salvo prescrizione non sostituibile. In caso contrario, ovvero per quella percentuale che non riceve la chiamata da parte della farmacia, questo step nell’iter della consegna a domicilio risulta essere bypassato. Riguardo la voce dei professionisti della salute, del campione di medici rispondenti alla survey, circa il 30% dichiara di aver prescritto regolarmente il farmaco equivalente negli ultimi due anni. Il 65% dei professionisti confermare dubbi ed esitazioni da parte dell’utenza riguardo l’efficacia e la qualità degli equivalenti, inoltre l’85% del medici intervistati è a conoscenza di assistiti che optano per il farmaco brand pur avendo riportato il principio attivo nella ricetta. Ciò è dovuto secondo il 45% dei medici alla convinzione degli assistiti di maggiore sicurezza del brand, secondo il 35% all’abitudine nell’utilizzare un determinato prodotto, secondo il 15% alla maggiore riconoscibilità della confezione branded, secondo il 7,5%, infine, alla convinzione degli assistiti che il farmaco di marca contenga più principio attivo.

Alla restituzione completa dei dati è seguito il dibattito fra Anna Lisa Mandorino – Segretaria generale di Cittadinanzattiva; Vito Montanaro – Responsabile del Dipartimento salute della regione Puglia; Matteo Valentino – Segretario di Cittadinanzattiva Puglia; Rossella Moscogiuri - Direttrice del Dipartimento Farmaceutico della ASL di Taranto.

All’interno del Villaggio Ioequivalgo allestito per l’occasione, è possibile ricevere chiarimenti in merito all’efficacia, sicurezza, qualità degli equivalenti da parte di professionisti del mondo sanitario, consultare il leaflet di Ioequivalgo e verificare l’importanza del facile utilizzo della App Ioequivalgo (messa a disposizione da FARMADATI ,partner tecnico della campagna) che è scaricabile gratuitamente. Partner della presente edizione di “IoEquivalgo” in Puglia sono: AMSIMED, UMEM, COMAI, ANP CIA, FARMADATI, FEDERFARMA, FIMMG, FNOMCEO, FNOPI, FOFI, INMP, SIF, SIFO, SIGG, SIMG, SPI CGIL.

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Foto:Paolo Andriani su Unsplash