Nel 2021 sono state 15 le molecole biosimilari in commercio: Adalimumab, Bevacizumab, Enoxaparina, Epoetine, Etanercept, Filgrastim, Follitropina Alfa, Infliximab, Insulina glargine, Insulina Lispro, Pegfilgrastim, Rituximab, Somatropina, Teriparatide e Trastuzumab biosimilari hanno assorbito il 43% dei consumi nazionali (35% nel 2020) contro il 57% (65% nel 2020) detenuto dai corrispondenti originatori.
Complessivamente nell’arco del 2021 i prodotti biosimilari hanno registrato una crescita dei consumi del 26,9% rispetto ai dodici mesi precedenti. Specularmente si è registrata una contrazione del 13,5% delle vendite di tutti gli altri farmaci biologici.
Cinque le molecole protagoniste sul mercato nazionale del sorpasso nelle vendite di biosimilare rispetto al biologico originatore. Primo inclassifica Filgrastim biosimilare (farmaco essenziale per i pazienti inchemioterapia citotossica), i cui biosimilari in commercio hanno assorbito il 96,54% del mercato della molecola a volumi, contro un residuale3,46% ancora detenuto dal biologico originator. Seguono a stretto giro gli anticorpi monoclonali Infliximab (93,42% del mercato a volumi) e Rituximab (93,08%). Appena distanziate le Epoetine, con il 91,34% del mercato e Adalimumab, con l’83,67%. Al top nella classifica del mercato a valori l’Infliximab biosimilare, che nel 2021 ha assorbito l’82,22% del mercato della molecola a valori.Seguono Filgrastim (82,22%), Epoetine (77,13%) e Rituximab (66,80%).
Ampiamente diversificato ma stabile il quadro dei consumi a livello regionale.
Tenendo conto del mercato riferito alle nove molecole in commercio da almeno 3 anni (Enoxaparina, Epoetine, Etanercept, Filgrastim, Follitropina, Infliximab, Insulina Glargine, Rituximab, Somatropina), in testa ai consumi di biosimilari ancora una volta Valle d’Aosta e Piemonte, entrambe con quote di consumo di biosimilari dell’82,4%.
Seguono Marche (77,8%), Basilicata (70,9%), Sicilia (68,3%), Emilia Romagna (67,1%), Toscana (66,5%).
Fanalino di coda Lombardia (29,4%), Puglia (32%), Trentino Alto Adige (44,1%), Umbria (44,3%), Campania (45,1%).
Da segnalare che tutte le Regioni hanno adottato delibere prescrittive che indirizzano verso il biologico a minor costo tranne Abruzzo, Emilia e Liguria.
L’analisi del consumo di biosimilari per tutte le molecole con biosimilare in commercio conferma cinque mercati in testa alla classifica. Primi anche in questo caso Valle d’Aosta e Piemonte, con una quota di biosimilari pari al 73,1% rispetto al mercato delle molecoledi riferimento. Seguono le Marche (65,2%), l’Emilia Romagna (58,7%) e la Toscana (56,4%). Fanalini di coda Lombardia (23%), Puglia (25%) e Calabria (30,7%)
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