Sono più di 20 anni che i farmaci equivalenti chiamati anche generici, sono disponibili in Italia, ma la scarsa informazione sulla loro produzione ha generato inizialmente una diffidenza sia da parte dei medici che dei pazienti, diffidenza che negli anni è stata vinta grazie all’eccellenza delle aziende italiane che producono farmaci equivalenti, una realtà industriale che coniuga qualità e sicurezza grazie all’innovazione e alla tecnologia. I pazienti sempre più vogliono essere partecipi del proprio percorso di cura ed è importante quindi che possano avere accesso ad informazioni affidabili e rigorose, che permettano di conoscere le materie prime di cui è composto un farmaco, quale è il suo processo produttivo, cosa ne garantisce la qualità, ed è per questo che Assogenerici ha dato il via al Progetto fabbriche Aperte, un tour nelle aziende italiane di farmaci equivalenti e biosimilari, per far conoscere da vicino gli stabilimenti dove vengono prodotte le capsule, gli sciroppi o le soluzioni iniettabili che poi troviamo in farmacia. In questi giorni il Tour Fabbriche Aperte ha toccato gli stabilimenti di Mipharm a Milano, l’azienda nata nel 1998 per intuizione del cavalier Miglio e che è un modello di come gli alti standard qualitativi siano un volano per offrire ai pazienti farmaci all’avanguardia grazie alla tecnologie di produzione più moderne ma anche per generare risorse e per uscire dai confini nazionali, tant’è che la Mipharm ha 4 approvazioni FDA, che a fine anno diventeranno 5, con farmaci prodotti in Italia. I farmaci equivalenti sono quindi una realtà che da 20 anni genera valore e risparmio per il sistema salute in Italia, sono un sistema produttivo protagonista dell’export farmaceutico e sono soprattutto una grande opportunità di cura per tutti noi, oggi e in futuro. Nel corso della visita agli stabulimenti abbiamo intervistato: Dott. Enrique Hausermann, presidente Assogenerici Cav. Giuseppe Miglio, Presidente Mipharm

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